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In tal modo lo Stato fascista conta di avere
rimesso il debito in oro dell’America, conforme
le dichiarazioni dell’Ambasciatore americano
Washburn Child « Perchè deve l’America porre
un dollaro nella mano destra di uno che si serve
poi della sinistra per spendere il danaro in arma
menti?» (New-Jork, 28 novembre 1923).
XIV - Polizia di Partito
Numero. — Avanti la guerra, la polizia italiana
era costituita di carabinieri 28100, agenti 10400,
totale 39500. Dopo la guerra fu creata la Guardia
Regia inizialmente di 25mila agenti e poi ingros
sata. Tutte le relazioni parlamentari invocarono
la unificazione della polizia, la diminuzione del
numero, il miglioramento di qualità.
Durante il governo fascista è stata abolita la
guardia regia sgradita al fascismo, non senza tu
multi, rivolte e fucilate; ma i carabinieri — di cui
Mussolini l?a pubblicamente affermato che erano
amici dei fascisti ancora prima dell’andàta al Go
verno — sono saliti di fatto a 78.000, (con i nuovi
organici dovrebbero ridursi a 67.000) ; e si è isti
tuita la Milizia Nazionale di 1. bando con 200.000,
senza alcuna legge o autorizzazione parlamenta
re; totale 278.000 uomini.
Funzioni e selezione. — Il Sottosegretario del
Presidente Mussolini dichiarava nel suo discorso
programmatico del 4 febbraio 1923 che la G. R.
era stata abolita anche a causa « dell’impiego ini
ziale esclusivamente fazioso a sostegno della■ par
te al Potere ».
Orbene con decreti 14 gennaio 1923 e seguenti
il nuovo Governo fascista ha istituito proprio una
polizia politica « agli ordini del Presidente del
Consiglio » e di cui l’arruolamento e l’inscrizio
ne avviene esclusivamente « attraverso l’organiz
zazione del Partito fascista » (dichiarazione De
Bono).
Alla Milizia Nazionale sono stati inscritti anzi
tutti i fascisti, in diversi bandi. Il Gran Consi
glio fas'cista ha dichiarato che era composta di
200 mila di primo bando e 300 mila di secondo;
quindi senza alcuna selezione, tranne quella di
partito. Ex tenenti dell’esercito poterono salire
così improvvisamente a gradi equivalenti a quello
di colonnello o generale, con relativo stipendio.
Per la Milizia Nazionale sono stati spesi 47
milioni nel primo semestre 1923. ed è stato usato
gran parte del casermaggio e forniture già ap
partenenti alla guardia regia. Per il 1923-24 so
no stati stanziati 25 milioni.
La milizia fascista gode di particolari ribassi
sulle ferrovie (decr. 18 marzo 1923 n. 816). Al
l’equipaggiamento si è provveduto senza limiti di
somma e senza il parere del Consiglio di Stato
(decr. 25 febbraio 1923 n. 467).
Col decreto 26 settembre n. 2146 è stato stabi
lito che ufficiali e impiegati dello Stato, i quali
prestano servizio permanente nella M. N., hanno,
oltre lo stipendio per l’impiego non disimpegna
to, una sopraindennità mensile, da 150 a 500 lire.
I militi che spesso sono impiegati presso azien.
de private conservano sempre il posto in caso di
chiamata (Decr. 20 agosto 1923, n. 1880); e anzi in
parecchie aziende tramviarie e simili percepiscono
ugualmente anche lo stipendio dell'azienda.
Tutti i militi, cioè tutti i fascisti, possono portare
la rivoltella anche fuori servizio e senza pagamento
del porto d’armi (R. D. 20 agosto 1923, n. 1881). Al
contrario i Prefetti hanno emanato ordini per i
quali a tutti i sovversivi (cioè a tutti i cittadini non
fascisti) è negato il porto d'arme.
La milizia serve a scopi puramente politici:
« La milizia è una grande polizia politica; il suo
»compito c quello di rendere impossibile ogni tur
bamento dell’ordine pubblico, ogni gesto o ten
tativo di sedizione contro il Governo fascista»-
(Gran Consiglio fascista, 25 luglio 1923). Il ge
nerale comandante De Bono invia pubblici tele
grammi dichiarandosi « pronto ad uccidere....
(chi? cittadini italiani?) per il fascismo» (23 No
vembre 1923).
L’Italia è il solo paese civile dove una milizia
di partito è tenuta in armi e pagata a spese del
lo Stato contro un’altra parte di cittadini.
XY - Lo Stato asservito al Partito
- La milizia, fascista pagata sul bilancio dello
Stato si è sostituita a una polizia imparziale reclu
tata fra tutti i cittadini, violando l’art. 24 dello
Statuto, secondo il quale « tutti i cittadini egual
mente sono ammissibili alle cariche civili e mili
tari ».
— Il Gran Consiglio Fascista si è sostituito al
Consiglio dei Ministri disponendo delle cose della
Nazione.
— La Direzione del Partito Fascista il 9 ottobre-
1923 dichiara che è interdetta ogni forma di inter
ferenza o ingerenza di rappresentanti del partito
nell’opera degli organi del Governo; ma contempo
raneamente chiama continuamente a rapporto i
Prefetti dello Stato italiano (es. : Girgenti, Trapani,
Pesaro, Grosseto, ecc.), e impartisce ad essi istrun
zioni 0 ordini, dei quali uno dei pivi curiosi è in,
nota (1).
La Segreteria del Partito fascista ha inviato alle Fe-
Federazioni provinciali ed ai Prefetti del Regno la se
te circolare :
« Il Direttorio Nazionale ha voluto che la quasi to
talità dei Fasci rinnovasse le cariche sociali attraverso
il sistema elezionistico, affinchè fosse garantito a tutte
le correnti di esprimere il proprio pensiero e di impor
re, per mezzo di una votazione, le proprie direttive. In
tal modo il Direttorio Nazionale si ripromette di dare
sfogo a tutte le passioni che hanno agitato fino ad oggi
la compagine interna dei singoli Fasci..-. Non intende
perù che le assemblee si trasformino in campi di bat-
tagla tra fascisti e fascisti.
Pertanto prende i seguenti provvedimenti :
Sia nelle assemblee dei Fasci pr la nomina dei Se
gretari Politici, sia nelle Assemblee dei Consigli Pro
vinciali per la nomina delle Federazioni e dei Segreta
ri Provinciali. sarà ammessa la più ampia libertà di
discussione. La discussione dovrà avvenire nelle forme
consentite dal più elementare senso di educazione civi
le e politica. Non sono ammesse violenze di alcuna sor-